Ultimo aggiornamento il 7 Giugno 2023 da tropicalspirit
Un viaggio in Andalusia porta alla scoperta di meravigliose città come Siviglia, Granada, Cordoba ma per comprendere l’essenza di questa parte di Spagna bisogna percorrere la Ruta de Los Pueblos Blancos dove il tempo sembra scorrere molto lentamente tra strette vie, piazze barocche e fortezze. Questi paesi arabi, bianchi e ricchi di storia contribuiscono alla fama del grande fascino andaluso. Durante il mio on the road in Andalusia ho scoperto alcuni di questi villaggi immersi nella quiete e nel silenzio e devo dirvi che hanno rappresentato un’inebriante sorpresa. Ecco quindi un possibile itinerario per visitare i Pueblos Blancos dell’Andalusia.

Ruta de Los Pueblos Blancos
Cosa sono i Pueblos Blancos dell’Andalusia
Los Pueblos Blancos appaiono come bianche gemme su un velluto verde. Il bianco e il verde sono infatti i colori predominanti in questa parte dell’Andalusia tra Atlantico e Mediterraneo, nelle province di Cadice e Malaga che custodiscono i Los Pueblos Blancos. Tra strade sinuose in collina appaiono questi bianchi centri abitati. La Ruta de Los Pueblos Blancos è un percorso suggestivo che attraversa piccoli borghi andalusi denominati così per il colore bianco delle case che li compongono. Sono paesini che spesso sorgono in altura, antiche roccaforti difensive, con strade strette dove sui muri bianchi appaiono fiori colorati.

Castello di Olvera
Come arrivare alla Ruta de Los Pueblos Blancos
Il mezzo indispensabile per visitare gli isolati Pueblos Blancos è l’auto. L’itinerario si snoda tra Arcos de la Frontera e Ronda. Il percorso totale è di circa 200 km nel sud dell’Andalusia pertanto è una strada perfetta da compiere durante un on the road in Andalusia. Se invece si vuole arrivare subito nella zona gli aeroporti più comodi dall’Italia sono Malaga o Siviglia.

Los Pueblos Blancos Setenil
Un pò di storia de Los Pueblos Blancos
Questo gruppo di paesini ha nel passato rappresentato un avamposto di confine tra razze e culture in dissidio per secoli. Nel 1492 i reali di Spagna, Fernando e Isabella di Castiglia, scacciarono da Granada l’ultimo emiro arabo e liberarono i Los Pueblos Blancos dal ruolo difensivo avuto fino ad allora. La scoperta dell’America, contemporanea alla liberazione dei Mori, portò una certa ricchezza grazie alla vicinanza con Cadice e Siviglia. Nascevano così palazzotti signorili e case dei mercanti. La vita, comunque, è sempre stata dura e sofferta nei Pueblos Blancos per la precarietà delle vie di comunicazione, per i cammini impervi e la posizione isolata. Il clima arido e caldo rendeva poi sempre difficile la coltivazione. Questo senso di isolamento si percepisce ancora oggi girando per i vicoli candidi ricchi di spunti arabi tra strade tortuose, finestre con inferriate in ferro battuto e giochi d’ombra ed effetti di luce dal sapore africano.

Pueblos Blancos dell’Andalusia
Itinerario Los Pueblos Blancos dell’Andalusia
Non esiste un vero e proprio itinerario per visitare i los Pueblos Blancos in Andalusia. Può però essere utile fornire alcune coordinate e soprattutto raccontare la mia esperienza. Arcos del la Frontera a ovest, Ronda a est, Olvera a nord, Castellar de la Frontera a sud, ecco il perimetro in cui muoversi per scoprire questi borghi incantati. Io sono arrivata da Granada per cui li ho percorsi da est verso ovest per poi dirigermi a Siviglia. Il primo paesino toccato è stato Ronda dove ho anche dormito. Ecco quindi i paesini che ho toccato lungo la Ruta de Los Pueblos Blancos
Visitare i Pueblos Blancos dell’ Andalusia: Ronda
Ronda sorge su un altopiano tagliato in due dalla profonda gola del Rio Guadalevin, in una posizione spettacolare in cima alla gola del Tajo. Simbolo indiscusso della città è infatti il Ponte Nuevo, un’ardita opera di ingegneria della seconda metà del settecento che unisce la città vecchia, Ciudad, e la città nuova, il Mercadillo.

Ponte Nuevo Ronda
Cosa vedere a Ronda
La visita della città è estremamente facile se si tiene appunto come punto di riferimento il citato Ponte Nuevo, da lì si snoda infatti la città antica, la parte più caratteristica da visitare. Il centro storico è particolarmente suggestivo con le sue stradine bianche, i fiori alla finestra, le grate in ferro battuto, l’atmosfera che rimanda al passato. Vi sono diverse attrazioni da non perdere lungo un percorso breve ma ricco di attrazioni.
Ponte Nuovo
La prima attrazione che si incontra è appunto l’imponente Ponte Nuovo che presenta un arco centrale con due archi più piccoli laterali, è così chiamato per distinguerlo dal Ponte Vecchio. Attraversando il ponte si arriva al Mirador de Aldehuela dove si ha una bella vista sulla gola. Per ammirarlo al meglio si può percorrere il Camino de Los Molinos
Plaza de Espana
La piazza principale della città fu resa famosa da Ernest Hamingway citata nel romanzo Per chi suona la Campana, si trova poco prima del Ponte Nuevo vi si trovano ora negozi e locali.
I Bagni Arabi
Con una breve passeggiata si arriva ai Bagni Arabi che sono ancora ottimamente conservati. Costruiti tra il XIII e il XIV secolo ricordano le terme romane con zona calda e fredda. Sono tra i meglio conservati di tutta l’Andalusia e presentano ancora archi a ferro di cavallo, colonne, sale ben divise. In una di queste si può assistere a un breve filmato che rimanda ai tempi passati.

Ronda Bagni Arabi
Casa del Rey Moro
Antico palazzo costruito dagli Arabi nel XIV secolo, diversi giardini terrazzati conducono a La Mina, una scalinata di epoca araba che scende fino al fiume e che serviva per rifornire di acqua.
Piazza Duchessa di Parcent
Uno delle più belle piazza della città vi si trova la Chiesa di Santa Maria Maggiore, un’antica moschea convertita in chiesa. Oggi presenta un mix di stili tra rinascimentale e gotico.
Plaza de Toros
Da vedere assolutamente sebbene non sia un’amante della corrida anzi, ma questa arena rappresenta un pezzo di storia spagnola. E’ infatti una delle più antiche arene di Spagna. Plaza de Toros si trova nella parte moderna della città, è un monumento nazionale dall’eleganza sobria con due piani di arcate, vero tempio della tauromachia, vide le gesta di Pedro Romero, fondatore della corrida. Con l’ingresso si ha accesso al museo taurino che espone numerosi cimeli nonché alcune opere di Picasso e alcune fotografie celebri che narrano la storia della corrida. L’arena è la più grande di Spagna ma ha una capienza limitata di soli 5000 posti a sedere.

Arena de Toros Ronda
Setenil de la Bodegas
Da Ronda ci siamo spostati verso Setenil de la Bodegas un villaggio particolare e diverso da quelli della zona, anziché essere collocato in cima a una collina questo villaggio è incastonato nella roccia. Bizzarre case costruite tra pareti rocciose che fungono da mura e da portico. Tale sistema difensivo comunque funzionò nel 1484 all’esercito cristiano ci vollero 15 giorni di assedio per cacciare i mori dalle loro postazioni ben difese. Molte di queste originali case sono ancora oggi abitazioni o ospitano locali e ristoranti. Ricorda un pò Matera con le abitazioni nella roccia.

Setenil de las Bodegas
Olvera
La bella Olvera è adagiata sulla sommità di un colle ed è dominata da un castello arabo quasi millenario da cui si gode di un’incredibile vista sulla valle. Il paesino è ovviamente tutto bianco, pieno di stradine in salita che conducono alla Iglesia Parroquial Nuestra Senora de l’Encaracion la chiesa neoclassica che domina la città. Il paesino è circondato da ulivi.

Olvera
Visitare i Pueblos Blancos dell’Andalusia: Zahara de la Sierra
La città che ho preferito è stata Zahara de la Sierra arroccata su una vertiginosa formazione rocciosa ai piedi della Sierra de Grazalema e affacciata sulle acque turchesi del lago artificiale di Zahara. Un dedalo di strade bianche, un’atmosfera ricca di mistero così isolata e solitaria. Il classico pueblo blanco con fiori, angoli carini, da esplorare con calma, tutto molto suggestivo.

Zahara de la Sierra
Da Zahara avrei voluto proseguire per arrivare ad Arcos de la Frontera ma il tempo volgeva al brutto, era iniziato a piovere, avevamo già girato tanto per cui abbiamo lasciato il fascino accecante dei Pueblo Blancos e ci siamo diretti verso Siviglia.
Una città che ho adorato e che merita sicuramente una visita in un on the road in Andalusia
Se volete seguire le nostre avventure ecco la tappa successiva del viaggio due giorni interi a Siviglia
19 Comments
Silvia The Food Traveler
14 Giugno 2022 at 14:04Una zona che purtroppo non conosco ma di cui ho sentito tanto parlare. Lo scorso dicembre avevo in programma un viaggio a Siviglia che poi è stato annullato, per cui quando organizzerò di nuovo non mi dispiacerebbe per niente pensare di trascorrere più giorni per poter vedere anche i pueblos blancos.
tropicalspirit
15 Giugno 2022 at 8:46Sono vicini a Siviglia e può essere un’ottima idea
Teresa
14 Giugno 2022 at 17:25Questo articolo capita proprio a fagiolo; io e mio marito stiamo pensando di fare un viaggio in Andalusia entro l’anno, o al massimo entro l’inizio del 2023. Ovviamente, stiamo pianificando un itinerario classico, perchè in questa zona ci sono delle città bellissime. Ma aggiungeremo senza dubbio un giro ai pueblos blancos. Grazie per il suggerimento!
tropicalspirit
15 Giugno 2022 at 8:46Sì merita è poi sulla strada di collegamento delle città per cui ne vale assolutamente la pena
Annalisa Trevaligie-Travelblog
14 Giugno 2022 at 19:53Andiamo spesso in Andalusia, ovviamente on the road. Ogni luogo visitato è sempre stato un’emozione pazzesca. Questi territori sembrano intrisi di magia… Hai fatto bene a parlare dei Pueblos Biancos perchè spesso Si danno per scontati. e magari Si può organizzare un itinerario in loro funzione.
tropicalspirit
15 Giugno 2022 at 8:45Ce ne sono diversi e sicuramente il percorso merita, una parte dell’Andalusia meno nota
Claudia
15 Giugno 2022 at 1:38Questi pueblos sono uno più bello dell’altro e direi che vale tutto sforzo per farsi i km in più per visitarne diversi. Adoro le vedute aerei dei borghi!
tropicalspirit
15 Giugno 2022 at 8:44Sì un angolo di Andalusia secondo me da non perdere, ancora autentico e suggestivo
Eliana
15 Giugno 2022 at 20:23Hai fatto lo stesso identico giro che ho fatto io! Che bei ricordi mi hai risvegliato! Setenil l’hai vista anche di sera per caso? Io l’ho amata soprattutto in quel contesto!
tropicalspirit
15 Giugno 2022 at 21:56No ci sono passata solo di giorno ma davvero molto carina
Paola
15 Giugno 2022 at 22:03I Pueblos Blancos sono una vera chicca. Ne ho visti alcuni andando appunto verso Ronda e mi sono piaciuti moltissimo e la stessa Ronda mi ha lasciato senza respiro. È un tour meraviglioso, in un paese vicino pieno di storia e di passione. Lo rifarei.
tropicalspirit
20 Giugno 2022 at 8:32Sì infatti io l’avevo percorso molti anni fa e mi ha fatto piacere ritornare
Teresa Scarselli
16 Giugno 2022 at 11:04Devo ammettere che non conoscevo i Pueblos Blancos, e già mi piacciono! Questo è il tipo di turismo che prediligo, slow, scoprendo borghi e villaggi fuori rotta.
tropicalspirit
20 Giugno 2022 at 8:31Sì qui si è un pò fuori dalle tratte più battute ed è molto più tranquillo
Elena
22 Giugno 2022 at 23:08Purtroppo non sono mai stata in Andalusia, ma questi pueblos mi ispirano tanto, li visiterei tutti. Avete fatto proprio un bel tour, seguirò molto volentieri il blog per altri suggerimenti.
Paola
23 Giugno 2022 at 12:21Ma quanto deve essere belle l’Andalusia!
Secondo te è fattibile unite le big 3 (Granada. Siviglia e Cordova) e fare un tour anche in questi paesini?
tropicalspirit
28 Giugno 2022 at 10:56Certo che è fattibile, le distanze non sono molte ed è il classico itinerario andaluso
Libera
12 Luglio 2022 at 19:13L’Andalusia è davvero una terra magica e queste cittadine sono una più bella dell’altra . Se si fa un viaggio on the Road, una visita è d’obbligo .
tropicalspirit
12 Luglio 2022 at 21:33Sì mi sono davvero piaciute molto assolutamente da non perdere in Andalusia